· Le due parole del titolo: “menzogna” e “sortilegio” riassumono già, in un certo modo, l’argomento di questo romanzo: dove il veleno ereditario di una immaginazione morbosa finisce col sopraffare la povera cronaca quotidiana dei protagonisti, travolgendoli in una specie d’incantesimo tragico. Dall’enfatico e immaturo Teodoro, che consuma nell’alcool la propria decadenza; alla sua bella figlia Anna, che sconta fino all’estremo i propri miti infantili, incarnati prima nel padre e poi, per il breve passaggio della pubertà, nel troppo amato cugino Edoardo; a Francesco il “butterato”; al misero avventuriero Nicola: tutti sono in balia di quei loro famigliari “fantastici vapori”. E, pure attraverso la varietà inesauribile dei casi e delle persone che popolano questo libro, in tutti si ripete il tema fisso del destino annunciato nel titolo. Per quanto, nelle perpetue variazioni della trama, lo accompagnino lungo tutto il libro la commedia e il divertimento, questo tema contiene già nel principio il suo tragico sviluppo: fino alla conclusione, che si annuncia strana e misteriosa, anche se naturale e inevitabile.

· [Autore] Morante, Elsa