· Tressule ; 41

· In un epoca e un luogo prossimi alla fine dello spazio e del tempo di questo universo, l'Impero è perfettamente ordinato e amministrato. La comunità dei viventi ha ottenuto condizioni vicine all'immortalità e l'albero della vita sembra poter essere violato rendendo tutti simili a dei. I viventi conducono lunghe esistenze ma sono lontani dalla felicità e attanagliati da un vago disagio nutrito da un senso di colpa per ogni eventuale rischio di difformità dal bene comune. In un angolo sperduto, archeologi spaziali rinvengono un manufatto: una stele incisa che ruota attorno a un pianeta antichissimo. Da quel pianeta inizia un nuovo percorso dei viventi. Il governatore Raner Ferm capisce il potenziale eversivo del reperto, ne coglie il tono religioso, ne traduce l'iscrizione che riconduce a un urlo disperato di abbandono lanciato da un vivente e ne ordina la distruzione. Il racconto dell'abbandono inquieta i dirigenti dei vari settori spaziali: Rox Ganne, lo stellare, coglie nel grido contro l'abbandono un implicito attacco al ruolo dell'Imperatore, un rifiuto a rimanere soli e senza aiuto di fronte al quale anche l'immortalità non può essere un rimedio, si chiede tremante se la vita non sia il bene assoluto e possa essere sacrificata ad un'istanza superiore di riscatto e dignità. Il Kan Assenise invece ascolta interessato e si apre a una nuova prospettiva. Gli spaziali non sono più uniti e inizia ad allignare il dubbio, il rischio della sofferenza. La stele però, ha ormai dato l'avvio agli avvenimenti innovativi che potranno condurre alla fine dell'universo esistente. Le certezze crollano, l'equilibrio del potere centrale si dimostra fragile e l'impero si disgrega. I viventi dovranno affrontare il ricontatto con una potenzialità ancestrale di cui sembrava impossibile il recupero, cioè con la sfera emozionale.

· [ISBN] 8888555676

· [Autore] Stimolo, Alberto

· 853.92 (23.)