· La ripresa dello studio dei materiali attici a figure nere e rosse della stipe votiva della Mannella di Locri Epizefiri, scavata dall’Orsi al principio del secolo e rimasta fino ad oggi pressoché inedita, già dalle prime battute, ha evidenziato la necessità di isolare i frammenti già noti al Beazley e da lui attribuiti ai maestri dell’artigianato attico, e successivamente dispersi e confusi nella gran massa delle migliaia dei frammenti inediti. A questo invogliava pure il trasferimento da Taranto a Reggio dei frammenti dell’ex collezione Candida, acquistata dallo Stato agli inizi del secolo e già appartenuta alla famiglia Candida, proprietaria dei terreni in contrada Mannella di Locri Epizefiri; la possibilità di porre a confronto i frammenti conservati nei magazzini del museo di Reggio Calabria con quelli provenienti da Taranto consentiva in realtà, per la prima volta, di mettere assieme pezzi fino ad allora conservati in musei diversi e di integrare, rispetto al Beazley, scene, anche complesse, appartenenti a uno stesso vaso.

· [BNI] 89-7982