· Io vorrei dare un segno, un suggerimento: che ormai è compiuta la descrizione storica dei momenti dell’opera di Vittorini, per cogliere il centro della personalità, quel tormento, quel travaglio continuo che lo spingeva a trovare le ragioni della sua vita di letterato per la vita degli uomini, a cercare come la letteratura potesse intervenire nella vita degli uomini e trasformarla… In realtà, come nell’ambito del cosiddetto problema del realismo, del mito realtà, che è un’oscillazione, una delle opposizioni e antinomie della personalità di Vittorini, non si riesce mai a risolvere il problema, e quando pare che egli tenga la realtà, invece corre e fugge per il mondo dei sogni, dell’allegoria, del simbolo, ch’era il suo mondo particolare, così questo problema del rapporto con la politica egli lo ha sentito sempre come problema umano - (dall’introduzione al convegno di Mario Sansone).

· [BNI] 808444

· [Autore] Sansone, Mario

· Sipala, Paolo Mario

· Scuderi, Ermanno

· Vittorini, Elio - Congressi - Siracusa - Noto - 1976

· 853.912 (23.)

· Lo smeraldo ; 42

· [Autore] Lo Dico, Onofrio

· Vittorini, Elio

· 853.912 (23.)

· La memoria ; 105

· La palazzina di villeggiatura

· [Autore] Job, Enrico

· 853.912 (23.)

· Prisma ; 79

· [Autore] Rodondi, Raffaella

· Vittorini, Elio

· Vittorini, Elio - Opere

· 853.912 (23.)

· 2 CD: Audiolibri

· [ISBN] 9788861643895

· Messina, Maria <1887-1944>

· 853.912 (23.)

· La memoria ; 36

· Nelle storie letterarie del Novecento, anche in quelle che sembrano le più informate e accurate, è difficile trovare traccia di Giuseppe Vannicola. Anche nei saggi sulle riviste letterarie nate intorno alla prima guerra mondiale e nelle antologie che ne danno ragguaglio, di Vannicola non si trova nemmeno il nome. Eppure è una personalità di rilievo e complessa, e appunto attraente per la sua complessità e diversità, inquieta e inquietante. In una collana che s'intitola alla Memoria, ci pare di compiere un atto di giustizia ricordando Vannicola almeno con questo racconto che dà misura di una eccentricità che in un certo senso prelude alla grande eccentricità di Pirandello.

· Il veleno | RAVV020594

· [BNI] 81-11041

· [Autore] Vannicola, Giuseppe

· Salaris, Claudia

· 853.912 (23.)

· Il castello ; 16

· La scuola di ballo | CFIV051317

· [BNI] 919398

· [Autore] Loria, Arturo <1902-1957>

· Carbone, Rocco <1962-2008 >

· Sellerio <casa editrice>

· 853.912 (23.)

· Il castello ; 2

· Miracoli quotidiani | CFIV003742

· [BNI] 91-5798

· [Autore] Morovich, Enrico

· 853.912 (19.)

· 853.912 (23.)

· La memoria ; 122

· Scritti già pubbl. in: Libera stampa, 1945.

· In guerra con gli scozzesi | CFIV014184

· [BNI] 87-3582

· [Autore] Napolitano, Gian Gaspare

· Guerra mondiale 1939-1945 - Cronache giornalistiche

· 853.912 (19.)

· 853.912 (23.)

· La memoria ; 228

· Forse predecessore, e abbastanza vicino nel tempo, di questo racconto poco noto di Panzini è una delle novelle maestre del genere «nero», il Tè verde di Sheridan Le Fanu in cui una scimmietta ghignante perseguita un dotto ecclesiastico, a premonizione di un destino di perdizione. Nella Cagna nera di Panzini, che l'altro racconto non conosceva, l'animaletto è una randagia dagli occhi imploranti che trascina un conte impoverito, a fatica sottrattosi dalla decadenza morale, nell'abisso che comunque evidentemente l'attendeva. L'intento di Panzini, quando scrisse il racconto nel 1895, era di narrare un processo di impazzimento, seguendo l'interesse per le psicopatologie che covava nelle letterature del tempo - e con l'ausilio di una scrittura di proposito monologante e antinaturalistica, a rendere il progressivo confondersi. Per noi lettori di oggi, che quella curiosità, da scientifica, abbiamo riportato nel più vasto mistero, la cagna nera potrebbe raffigurare la parte che frequenta gli inferi e il suo invincibile prevalere, a volte.

· La cagna nera | CFIV009200

· [Autore] Panzini, Alfredo

· Tellini, Gino

· 853.912 (23.)